Contestata la scelta del Comune di collegare i pali con il wireless: si amplia campo elettromagnetico
Il Comune di San Giovanni Rotondo ha firmato un contratto per il restyling dell’impianto di pubblica illuminazione ma già ci sono polemiche. Giancarlo Vincitorio, referente per la Puglia dell’Associazione Alleanza Italiana Stop 5G, ha presentato al sindaco Crisetti formale richiesta di accesso agli atti della nuova concessione del servizio di pubblica illuminazione.
La decisione dopo che la situazione è stata esaminata congiuntamente al referente cittadino dell’Associazione, l’ingegnere ambientale Francesco Di Cosmo. Il problema sarebbe il collegamento wireless previsto dal progetto per mettere in comunicazione tutti i pali dell’illuminazione cittadina.
Il perchè dell’accesso agli atti
“Sarà interessante capire – dichiara Vincitorio – le ragioni tecniche, economiche e politiche che sottintendono a questa scelta progettuale. Il wireless comunque causerà, indiscutibilmente, un aumento del campo elettromagnetico e del carico inquinante. Sarà interessante verificare anche la frequenza di trasmissione del segnale wireless. Ho chiesto di accedere ai documenti per capire perché il Comune abbia deciso di utilizzare il wireless per monitorare i guasti dei corpi illuminanti quando il collegamento tra i pali della pubblica illuminazione avverrà comunque con l’interramento dei cavi attualmente aerei”.
E’ di questi giorni la notizia che l’Amministrazione comunale di San Giovanni Rotondo ha siglato un accordo per un contratto in project financing di riqualificazione degli impianti e gestione del servizio luce che è stato affidato alla ditta Sgr Smart Service srl con il ruolo di concessionario della pubblica illuminazione.
Vincitorio chiarisce che la sua associazione non ha la finalità di sovrapporsi alle verifiche che autorità e organismi vari potranno e dovrebbero fare per accertare la regolarità delle procedure amministrative, la congruità della spesa, la reale convenienza per l’Amministrazione, ed altro. “Noi invece – dice Vincitorio – vogliamo solo dei dati tecnici”.
Il ragionamento però inevitabilmente produce quesiti che solo la lettura dei documenti potranno dissipare. Un esempio. Che le opere di interramento siano da privilegiare pare sia scritto addirittura nel progetto in riferimento ai cavi aerei: essi saranno interrati per una questione di sicurezza, arredo e decoro urbano. “La sicurezza, a nostro parere – dice Vincitorio – è dovuta essenzialmente dal campo elettromagnetico che quei cavi aerei producono. Interrarli tutti oppure tutti meno uno non fa variare il costo del lavoro. In aggiunta ci sarebbe soltanto il prezzo di un solo cavo che certamente è comunque molto inferiore rispetto a quello del wireless. Per dirla con la massima franchezza: del cosiddetto telecontrollo punto-punto di tipo wireless dei pali della pubblica illuminazione non penso che i cittadini di San Giovanni Rotondo ne sentissero il bisogno e che il Sindaco dichiari addirittura di essere orgoglioso di questo accordo con la ditta esecutrice pare un po’ esagerato”.
Elettrosmog nelle scuole e nelle piazze
“Tuttavia – taglia corto l’ingegnere Di Cosmo – che siano altri ad esprimersi su queste aspetti noi vogliamo soltanto impossessarci di tutti i documenti per verificare i dati tecnici delle connessioni wireless perché siamo sempre più preoccupati che questa amministrazione comunale, invece di condividere la nostra battaglia contro il cosiddetto traliccio dei veleni per l’eccessiva vicinanza ad una scuola frequentata da circa duemila persone e a numerose abitazioni, abbia deciso di ampliare il campo elettromagnetico prima con i ripetitori installati nella piazza principale e alcune strade limitrofe e poi addirittura di espanderlo in ogni luogo della città mediante questo collegamento wireless installato su tanti pali della pubblica illuminazione”.
“Siamo preoccupati – conclude Vincitorio – per gli eventuali rischi a cui saranno esposti inutilmente i cittadini e l’ambiente anche da quest’ultime due decisioni. Il sindaco Crisetti ci faccia avere al più presto questi documenti”.