Non fu colpa né di medici e neppure di infermieri se il 9 settembre 2020 nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale “Panìco” di Tricase una madre al nono mese di gravidanza partorì morto il suo primo figlio. Sono stati assolti i tre medici e i sei infermieri difesi dall’avvocato Andrea Quacquarelli che ha visto accolta la sua tesi, avvalorata da alcune perizie, sulla imprevedibilità dell’evento funesto. E’ per questo che il caso giudiziario, avviato dalla denuncia della gestante, è stato archiviato. A questa conclusione è giunta la giudice Laura Liguori del Tribunale di Lecce.
Feto morto al nono mese a Tricase: nessuna colpa di medici e infermieri
Oltre al lavoro d’indagine svolto dal sostituto procuratore L. Mastroniani, che per acquisite elementi di valutazione nominò due consulenti tecnici, fu aperta anche un’inchiesta interna al presidio sanitario. Sta di fatto che fu eseguita un’autopsia sul feto al “Panico” di Tricase dal medico legale Alberto Tortorella consulente nominato dalla Procura affiancato dal prof. Pantaleo Greco , ordinario di ostetricia e ginecologia presso ‘Universita’ di Ferrara. Intanto, l’avvocato Andrea Quacquarelli del foro di Lecce nomina i consulenti di parte: dottor Roberto Vaglio, dottoressa Dania De Carlo ed il Prof. Luigi Nappi (capo del dipartimento donne e bambini dell’Ospedale di Foggia). Per la parte offesa lo studio Rella e l’avv. Stomeo nomina consulenti dott.Giovanni Serio primario nell’Ospedale V. Fazzi di Lecce e successivamente il prof. Luigi Selvaggi ordinario di ostreticria e ginecologia presso l’Università di Bari.
Chiara la conclusione a cui giunse il consulente del pubblico ministero: il feto aveva subito una “ipossia acuta instauratasi a seguito di patologia ostruttiva del funicolo ombelicale dovuta alla iperspiralizzazione del cordone”. Insomma una situazione molto rara e difficilmente diagnosticabile. Le perizie sono state utili per accertare che il ginecologo aveva rispettato ogni linea guida professionale. Nessuna colpa poteva essere attribuita quindi ai medici e gli infermieri difesi dall’avvocato Quacquarelli. Ecco perché è stato deciso di archiviare il caso.
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